Castrovillari - LA RIGENARAZIONE URBANA COME PROGETTO SOCIALE - QUI trovi il file video in formato 3gp/mp4 adatto per dispositivi mobili. Si e' chiuso sabato 6 giugno 2015 a Castrovillari il ciclo di incontri organizzati dal LUA: Laboratorio di Urbanistica ed Architettura sul tema della Rigenerazione Urbana. Tre gli argomenti che hanno fatto da filo conduttore delle tre giornate di riflessione: 1. la necessita' di un progetto integrato di disegno urbano e programma socio economico; 2. la sostenibilita' degli interventi di rigenerazione; 3. la partecipazione. Il progetto urbano di rigenerazione, quindi, come progetto sociale, implica la complementarietà di politiche urbanistiche, sociali ed economiche. Il rinnovato approccio urbanistico sulla città che si costruisce su se stessa secondo i principi della densificazione, sostituzione e coopeazione, si concentra sui luoghi del degrado, sulle aree residuali, gli edifici dismessi, i centri storici abbandonati, gli spazi pubblici degradati e usati in modo improprio. Proponendo un approccio secondo il quale il progetto-programma di rigenerazione sia improntato sui criteri di qualità e vivibilità, di integrazione funzionale tra residenza, servizi e spazi collettivi, per come indicato anche dalle recenti direttive europee, come la Carta di Lipsia 2007 e la Dichiarazione di Toledo 2011. Castrovillari la città che, in quest’ultima giornata, è stata oggetto di approfondimento, partendo dalla tesi di laurea dell’ing. Mariangela Stabile sulla riqualificazione del quartiere Olivitello, racchiuso tra Via Roma, Corso Garibaldi e via Mazzini, intervento organico ed integrato su un’importante parte del centro storico di Castrovillari, per proseguire con la presentazione di alcuni dei luoghi ed edifici incompleti, degradati o dimessi presenti in città. Non ultimo il tema della progettazione del fronte urbano della città che suggerisce suggestivi ambienti e spazi pubblici in cui si valorizza il rapporto del tessuto urbano con il paesaggio circostante. Prevedendo interventi che oltre a ridare significato a luoghi abbandonati al degrado fisico e sociale, diventano occasioni di consolidamento statico dei versanti, e di rinnovata vitalità sociale. Città storica e periferie, quindi, i luoghi di bordo tra città e campagna molto estesi nell’area dei cosi detti giardini, tutti elementi che oltre ad poter essere oggetto di interventi specifici di recupero su singole aree, o brani di città, dovranno diventare gli argomenti strutturanti il nuovo Piano Strutturale Comunale in fase di redazione. Spazi pubblici come Piazza Matteotti con il prospiciente edificio Telecom e il quartiere Macrino, Piazza Dante, l’area circostante il Santuario della Madonna del Castello, gli spazi adiacenti al Castello Aragonese, gli spazi verdi attrezzati come la Villa Gialla o il giardino del Villaggio Europa, questi solo alcuni, quelli più evidenti, i luoghi del degrado fisico e sociale della città. Luoghi e edifici che, assieme a quelli rimasti incompleti del Piano di Recupero Urbano, danno la dimensione del lavoro che si può avviare per ridare linfa ad un’economia che si sostanzia sul mercato edilizio. Avviando così quel progetto sociale di rigenerazione urbana che può, da un lato riqualificare l’intera città migliorando la qualità della vita dei suoi cittadini, dall’altro riavviare in vario modo un’economia orami al collasso.Ringraziando i professionisti che hanno partecipato alla mostra e tutti i partecipanti che con il loro intervento hanno contribuito ad arricchire il dibattito, diamo appuntamento al prossimo incontro. Arch. Rosanna Anele – Responsabile scientifico LUA. ALTRE CONSIDERAZIONI: Ripartiamo dal cuore della città - In riferimento all’aspetto del rapporto tra centro storico e paesaggio circostante ovvero contesto urbano , quale molla generatrice del nuovo sviluppo urbanistico di Castrovillari, possiamo ritenere che diventa prioritario partire dal cuore della stessa città. Purtroppo, ormai è sotto gli occhi di tutti, come il cuore abbia smesso di battere e quindi compromettere la vita del resto della città. Piazza Matteotti , nasce agli inizi degli anni cinquanta ,come piazza del mercato coperto ; nella parte retrostante, al posto dell’attuale edificio dormitorio per gli impiegati della Telecom, avvenivano gli spettacoli circensi. Tutto questo per dire che la piazza dagli inizi degli anni cinquanta fino agli inizi degli anni ottanta, fa rivivere lo spazio peculiare dell’agorà. Infatti l’intero quartiere viene costruito secondo i principi dell’urbanistica classica, dove lo stesso spazio urbano della piazza deriva dalla soppressione di un isolato. Cosi dagli inizi degli anni ottanta assistiamo ad un fenomeno di involuzione del suddetto spazio a causa della debole scelta d’intervento che si andava ad operare in quegli anni. La semplice pavimentazione non basta a ridare allo spazio la dignità acquisita negli anni precedenti Con la soppressione del mercato coperto non si propone , purtroppo una funzione ad essa alternativa, prefigurando quella che è la morte attuale della piazza. Ci troviamo di fronte ad una realtà fatta di semplice pavimentazione e panchine: le panchine non hanno un orientamento particolare , guardano in varie direzioni ignorando direttrici prospettiche di notevole interesse. Mi riferisco per esempio all’opera scultorea del maestro Pisani, la quale risulta essere tagliata fuori da un possibile rapporto di fruizione che parte dalla stessa piazza. Infatti la statua anziché guardare verso la piazza , guarda verso la strada, risultando così poco percepibile, anche se prospettante su viale della libertà dalla quale la fruizione visiva risulta essere molto rapida , in quanto percorriamo tale arteria prevalentemente con l’automobile. Altri motivi che hanno determinato l’attuale degrado, sono riscontrabile nel mancato rapporto con gli edifici circostanti, infatti l’intera insula risulta essere circondata da una strada perimetrale. Altro elemento riguarda il trattamento del colore delle cortine edilizie su di essa prospicienti, le quali purtroppo non sono legate da un concetto di unitarietà edilizia . La stessa causa della mancanza di un piano colore , non riesce a garantire questo concetto di unitarietà facendo si che solo alcuni edifici riescono ad emergere con forte visibilità soprattutto per la scelta privata arbitraria, consistente nell’uso spregiudicato di sgargianti ed impensabili colori. Pertanto edifici importanti , come l’ex edificio Telecom , sono tagliati fuori dal rapporto con lo spazio antistante . Un altro cenno che vorrei fare è il recupero di quelli che sono gli edifici dimessi della piazza, invitando tutta la cittadinanza a partecipare per la individuazione di una nuova funzione di questi edifici. Cosi tutti questi aspetti sollevati, andrebbero a contribuire a quella che è il concetto di rinascita della vitalità dello spazio. Altro aspetto della serata riguarda l’introduzione degli elementi elementari della natura e cioè l’aria, la terra, l’acqua ed il fuoco. Ritengo a mia avviso, che la proposte avanzate in questa direzione, siano innumerevoli . A tal proposito immagino la futura città animata da nuovi odori e sapori . Mi riferisco agli odori per esempio della legna che arde nei camini e nello stesso tempo il sapore dei frutti della terra degli orti privati, come quello della riscoperta della cipolla bianca che pare debba avere le stesse caratteristiche di quelle di Tropea. Tutto questo quindi ,con l’Introduzione di cose semplici che oltre alla introduzione per esempio della balaustra in legno proposta dai ragazzi di Oriolo e dello stesso gioco degli scacchi,vede l’introduzione delle energie rinnovabili, a cui fa riferimento nel suo intervento l’Ing. Chidichimo Salvatore ,in particolare dell’acqua che partendo dai cosiddetti “ giardini” andrebbe ad attraversare l’intera città. Una proposta di rigenerazione urbana , quasi a costo zero, riguarda la deviazione del traffico attorno agli isolati immediatamente prospicienti sull’attuale piazza insieme ad un piano colore che vede coinvolte tutte le cortine edilizie a ridosso di piazza Matteotti. Arch. Ferraro Sergio. QUI trovi il file video in formato 3gp/mp4 adatto per dispositivi mobili.
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